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Esercizi di Scri(pi)ttura

Luca Pensa Editore
2005
Collana Alfa Omega
p.112

INASPETTATAMENTE ARTE

di  Stefano Donno

Certi libri nascono perché trovano una loro propria conformazione di necessità circa il rivelarsi ad un pubblico di lettori. E’’ il caso di Esercizi di Scri (pi)ttura di Stefania Carrozzini, che raccoglie una serie d’interventi critici di fenomenologia estetica dagli anni Novanta alle prime albe del nuovo millennio, lungo una mnemodegrafia che accoglie esperienze di costruzioni artistiche tracciate su una rotta geografica di sentimento e azione che collega Milano e altre città d’Italia con l’America e New York per la precisione, la Grande Mela, il cuore delle pulsazioni creative del mondo che corrono a decine di migliaia di gigatroni neurali.

Scrivere d’arte, parlarne potrebbe trasformarsi in un suicidio categoriale, non tanto per l’esiguità dei contenuti, ce ne sarebbe di carne cuocere e di argomenti su cui parlare, ma piuttosto perchè raccontarla diviene un’impresa ardua se fatta con la pretesa di raggiungere un bilanciamento critico che viaggia a volo radente sulla dimensione della perfezione concettuale. Stefania Carrozzini e lo Studio D’Ars di Milano, e Grazia Chiesa, artefici instancabili di meraviglie, hanno fortemente voluto l’uscita di un volume come questo, dove ogni parola ha la leggerezza di un battito d’ali, e la capacità di rendere con la semplice iconografia semantica, la descrizione di opere, artisti, e luoghi. Ma questa sarebbe ben poca cosa, se non accompagnata dalla lucida capacità analitica dell’autrice di misurarsi sia su argomenti propriamente inerenti alla storia dell’arte contemporanea, sia sugli sviluppi che la produzione estetica contemporanea si trova a definire nel suo costante divenire .

La bellezza di un’opera come Esercizi di Scri(pi)ttura, la si trova inoltre in questo suo singolarissimo incedere, come canto di sirena dolcissima tra i rumori del Caos che la società oggi impone a noi tutti, come sentimento che fuoriesce dalle pagine di un diario di bordo, vissuto accanto ad artisti, opere, allestimenti fondazioni, musei, giorno dopo giorno, sublimandosi nella sfera propulsiva del dialogo e dell’impegno militante che disegna i contorni ontologici di un intellettuale

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