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The Artist Is The Greatest Healer

Dal 27 Novembre – all’ 11 Dicembre 2013

A cura di Stefania Carrozzini

Onishi Project: 521 West 26th Street New York, NY 10001
t. 212.695.8035 www.onishiproject.com
Gallery hours: Tuesday – Saturday 11:00 a.m. – 6:00 p.m.
Opening Reception: Mercoledì , 27 Novembre – 5:00 – 7:30 pm

Artisti:
Fiorenza Bertelli – Amy Cohen Banker – Susi Lamarca – Darko Malenica – Tina Parotti
Silva Pisani – Josefina Temin – Enzo Trapani – Michela Valenti – Yonca Yucemen

“Perchè al Logos tutti gli onori e al pathos tutte le cure?” (U.G.)

Il titolo della mostra “The greatest artist is the healer” si riferisce a una frase di Joseph Beuys artista sciamano e ricercatore incessante di un’armonia profonda con se stesso, gli uomini e la natura. Per l’artista tedesco, l’uomo è il custode di un’energia in grado di modificare il mondo e trasformare il pianeta. Motore fondamentale di tale processo è la creatività. “Il più grande artista è il guaritore” ovvero più l’artista si avvicina ai processi della creazione come all’essenza stessa della vita e meglio partecipa all’armonia universale. Guarire significa tornare a uno stato di armonia originaria, mettere insieme frammenti di sé, affrontando i propri demoni, passando dal diabolico (ciò che divide) al simbolico (ciò che unisce).
L’arte è un mezzo trascendente e catartico che purifica le zone d’ombra dell’uomo e ne illumina l’esistenza. L’arte è forza taumaturgica intesa in senso ampio, come disposizione d’animo che sostiene e orienta nell’atto del prendersi cura di se stessi e degli altri. E’ un qualcosa di diverso rispetto al funzionamento della mente, al “pensare” di ogni giorno, ed è qui che sta la funzione terapeutica. L’arte è arte non in quanto sintomo, ma in quanto simbolo, sublimazione della nevrosi. Ogni perla è il frutto della malattia della conchiglia, ma non ogni malattia produce una perla!
L’artista è un “guaritore ferito”, una figura archetipica in grado di trasformare in energia quel combustibile che gli è stato dato in dono, quel fuoco dell’ispirazione che alchemicamente si trasforma in fuoco di realizzazione. La sua “lesione” è di per sé fonte di creatività. L’ispirazione che giunge attraverso l’artista è come un enzima di guarigione, un composto multivitaminico e ha un ruolo cruciale nella salute psicologica di un popolo ed è un processo archetipico che agisce a livello d’inconscio collettivo. L’artista è uno strumento ricettivo e aperto attraverso il quale un vitale spirito creativo prende forma e rivela se stesso. L’attività artistica svolge così un ruolo importante al fine di rendere cosciente l’essere umano della sua unità originaria per poterla ristabilire.
L’arte del futuro è l’arte della consapevolezza della vera natura dell’uomo che è, essenzialmente, essere creativo. L’arte che ci farà stare bene sarà priva di ego, un atto sacro al servizio dell’umanità e ci farà sentire parte del tutto. Porterà alla vera comunicazione senza barriere perché è il vero linguaggio universale che appartiene a tutti gli esseri la cui tela è la vita stessa.

Stefania Carrozzini

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