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Heart

December 5 – 19, 2009

Titolo: Heart
a cura di STEFANIA CARROZZINI
Luogo
ONISHI GALLERY
521 West 26th street
New York, NY 10001
December 5 – 19, 2009
Produzione e organizzazione
I AM. INTERNATIONAL ART MEDIA Milano – New York City – Pechino

Artisti
Barbara LaVerdiere Bachner, Rosaspina Buscarino Canosburi, Felipe Cardena, Giacomo Cavina, Annamaria Cimbal, Marcello Diotallevi, Grazia Gabbini, Massimo Lomasto, Claudio Onorato, Marisa Pezzoli, Rosa Spina, Marcello Sestito, Giovanna Usai, Maria Chiara Zarabini, Susi Zucchi

Il cuore è il centro dell’essere. L’occidente ne fa la sede dei sentimenti, della passione in contrasto con le culture tradizionali che invece vi localizzavano l’intelligenza e l’intuito, il luogo dell’anima. Nella tradizione biblica il cuore rappresenta l’uomo interiore, la sua vita affettiva, la sede della saggezza. In un passo del Vecchio Testamento il Re Salomone supplica Dio di accordargli “un cuore intelligente”, un “cuore saggio e perspicace”. Il suo movimento (sistole e diastole) ne fa anche il simbolo del doppio movimento d’espansione e riassorbimento dell’universo. Nel corso del tempo si è strutturata una forma tripartita, un codice semplice e complesso, che appartiene all’alfabeto universale: alla base un triangolo con sopra due cerchi. Il cuore è rosso e blu, transito di sangue arterioso e venoso, ha i colori della vita, ed unisce razze, origini, religioni e culture diverse. Col cuore chiuso o aperto, con il cuore “in mano” andiamo incontro o ci chiudiamo alle relazioni. Ci sono le “ragioni” del cuore; c’è il cuore feticcio dall’iconografia stereotipata, un’immagine logorata da troppe retoriche, che solo gli artisti sanno trasformare, un cuore Pop “warholiano”, mercificato, inflazionato, quello dei facili romanzi, e dei sentimentalismi. La creazione artistica è però necessità vitale, l’arte è il cuore della vita, centro propulsore che annulla tutte le linee di confine e le diversità. L’arte è il fuoco che trasforma crea e distrugge e questo processo avviene nel cuore del vuoto, ossia nello spirito, perché nell’apparente vuoto c’è energia che vibra, l’energia eterna, quella che mai si consuma. Si può dare visione all’assenza attraverso la materia, come ha fatto Yves Klein, e mediante l’esperienza del vuoto sentire il cuore pulsante della vita che poi è esperienza spirituale. Gli artisti creano nello spazio e nel tempo mondi infiniti e attingono energia dall’immateriale, in cui tutto già esiste e tutto è ricreato continuamente. Dal cuore confluiscono e partono simboli, enigmi e messaggi, il caos diviene ordine e l’ordine rientra nel caos. Come simbolo offre una realtà trascesa che è anche quella del mistico, del profeta, dell’artista. Nel nostro tempo l’eccesso di spettacolo e d’immagini può dare luogo ad un cortocircuito, ad un “stroke”, un infarto creativo, ecco perché forse alcuni artisti si mimetizzano e l’arte comincia a scegliere l’invisibilità, il virtuale, le nuove soglie del vivente, con l’ossessione di capire dove batte il cuore della vita. L’arte è il gioco eterno dell’immaginazione, veicolo della sensibilità: “ L’artista – scriveva Platone – crea sogni per uomini svegli”. Ha come motore il cuore della creazione, l’immensa forza dell’energia cosmica. Il cuore è il luogo poetico dell’ispirazione, dell’incontro, della decisione, della verità. Nel movimento incessante della vita, batte il cuore planetario a cui tutti apparteniamo.

Stefania Carrozzini

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