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Frequency

dal 30 Marzo al 10 Aprile , 2010

A cura di Stefania Carrozzini
8 luglio – 21 luglio , 2010
Inaugurazione: 8 luglio 18.00 – 20.00

Artisti:
Misa Aihara, Masaki Asakawa, Alberto Baccari, Amy Cohen Banker, Elena Brambilla, Michela Ianese, Giovanni Marinelli, Fabio Usvardi

Per anni abbiamo sentito parlare di quantum leap, di new age, di energie, di legge d’attrazione. E’ certo che viviamo nell’era dell’Informazione che sta evolvendo in una nuova era: quella dell’Intuizione. La nuova era svilupperà le percezioni dell’individuo e il potenziale ancora inesplorato della mente. È tuttavia difficile descrivere il proprio tempo quando lo stai vivendo: sei dentro punto e basta. Tuttavia la tendenza all’appropriazione dell’energia vitale da parte dell’arte e della scienza caratterizza la contemporaneità. Parlare di frequenze e di energie in un contesto creativo significa misurarsi con il mistero della nascita delle idee e dell’ispirazione. Le frequenze sono vibrazioni invisibili, che si manifestano destando i nostri sensi. Gli artisti sono privilegiati in quanto operano su un tipo di energia antistatica, in libera diffusione che rivela un bisogno di verità propria della comunicazione e del pensiero espressivo. Captano frequenze che poi traducono esteticamente dando luce e corpo a tali energie. Espandono sugli altri la carica energetica di cui essi sono provvisoriamente depositari.

I pensieri hanno frequenze, divengono cose, materia e attraverso l’arte e il processo creativo possiamo sintonizzarci e riconoscere la nostra vera natura come sensibilità evoluta. L’arte è’ il terreno fertile per oggettivare le percezioni ultrasensoriali.

Si potrebbe ipotizzare una lettura della storia dell’arte attraverso le forze fisiche e psichiche che l’hanno prodotta. Una lettura non tanto legata ai significati simbolici, al soggetto, alla cultura, al tempo, al linguaggio, ma bensì alle vibrazioni che tali opere emettono sullo spettatore. Per fare questo i nostri sensi dovrebbero essere meno condizionati dalla sensibilità vista in funzione della razionalità. Parlare di frequenze e di energie rispetto all’opera appartiene all’ordine del sentire. Sintonizzarsi su tale dimensione può trasformare l’estetica della vita. Si tratta di vedere le cose per la prima volta. Fare tabula rasa di quanto appreso prima.

Molti sono gli artisti che hanno dedicato la loro ricerca all’esplorazione delle energie che circolano tra microcosmo e macrocosmo. Il fatto che l’artista per esprimersi utilizzi la forma oppure nuovi codici visivi, poco importa ai fini della comunicazione estetico – energetica. Gli artisti hanno affinato nel tempo la rete di conoscenze e di intuizione mediante il proprio potere psichico per ricevere e trasmettere forze facendo affiorare in superficie lo straordinario ordine dell’universo: l’arte in questo senso può curare, ovvero innalzare i livelli di consapevolezza. Per poter beneficiare di questo potere occorre però ripulire i canali della percezione. Le leggi della natura e dell’arte si incontrano in tale ordine di igiene visiva.

L’essere umano nuovo è colui che proietta se stesso oltre i limiti del conosciuto, è consapevole delle energie che muove e non opera da automa programmato da memorie, dal passato. Il campo energetico è il veicolo per mezzo del quale si attua il processo creativo: per suo tramite si crea il nostro mondo materiale, gli eventi e le esperienze. Le forze creative hanno diverse dimensioni e si esprimono attraverso frequenze che si manifestano nel campo fisico. C’è poi una struttura di base su cui poggia la realtà della materia. È la dimensione del campo universale. Ogni forma esistente è prima plasmata ai livelli di energia. Le frequenze del ritmo cerebrale possono essere osservate in laboratorio. Difficile è invece essere consapevoli di ciò che emaniamo e riceviamo a livello personale. Questa consapevolezza ci consentirebbe di essere presenti e svegli, co-creatori delle nostre esperienze. Che bello sarebbe se potessimo girare lo switch come facciamo quando cambiamo canale tv! Saremmo padroni del nostro destino non più vittime di quel bombardamento di pensieri che il più delle volte subiamo e avremmo accesso immediato al pozzo inesauribile della creazione . Che dire poi invece dell’eccesso di stimoli, dell’abuso di frequenze, di quell’eccedenza d’impulsi e di “bad frequency “? Siamo forse a rischio di “psico-apatia”? Telefonini, internet, Tv ogni sorta di diavoleria tecnologica invade le nostre case sommerse da onde elettromagnetiche che ci turbano il sonno e di cui non conosciamo bene gli effetti. In questo magma vibrazionale, apparentemente innocuo, ci muoviamo come in una giungla invisibile. In tutto questo il respiro ci segue fedele, disegna il ritmo della nostra vita.

Stefania Carrozzini

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